BOLLA DI CANONIZZAZIONE DELLA MADRE SANTA CHIARA AL PALIO DI ANAGNI

 

PALIO DELL'ARTISTA PAOLA IMPOSIMATO

Bolla di Canonizzazione di Santa Chiara Vergine

Clara claris praeclara


Alessandro vescovo, servo dei servi di Dio, a tutti i venerabili fratelli arcivescovi e vescovi, salute e

apostolica benedizione. 1. Chiara, luminosa per chiari meriti, risplende in cielo per chiarità di gloria e in terra rifulge dello splendore di miracoli sublimi. […]

5. […]non poteva avvenire che una lampada tanto vivida, tanto splendente rimasse occulta

senza diffondere luce ed emanare chiaro lume nella casa del Signore; né poteva rimanere

nascosto un vaso con tanti aromi, senza emanare fragranza e cospargere di soave profumo la

casa del Signore. […] 6. Invero, vivendo essa ancora fanciulla nella vita secolare, fin dalla più tenera età si studiò di varcare per un sentiero di purezza questo mondo fragile e impuro; e sempre custodendo il prezioso tesoro della sua verginità con illibato pudore, si dedicava assiduamente ad opere di

carità e di pietà, sì che la sua fama si diffondeva grata ed encomiabile presso vicini e lontani:

finché il beato Francesco, udito l'elogio della sua virtù, prese tosto ad esortarla inducendola al

perfetto servizio di Cristo. 7. Ed ella, accogliendo pronta i suoi santi consigli e desiderando ormai rinunciare completamente al mondo e ai beni della terra per servire il Signore solamente in povertà volontaria, quanto prima poté mandò ad effetto questo suo ardente desiderio.

E infine tutti i suoi beni alienò e distribuì a profitto dei poveri, per dispensare in elemosina, per amore di Cristo, quanto era di sua proprietà.

8. Volendo poi ritirarsi dal frastuono del mondo, si recò fuggendo in una chiesa campestre, dove

dallo stesso beato Francesco ricevette la sacra tonsura, da lì si rifugiò poi in un'altra chiesa.

[…] 9. Infine, essendosi portata per intervento dello stesso beato Francesco presso la chiesa di San

Damiano, fuori della città di Assisi, nella quale terra aveva avuto i natali, lì il Signore,

desiderando amore e culto assiduo del suo nome, le associò molte compagne.

Da qui, invero, trasse salutare origine l'insigne e santo Ordine di San Damiano, già

ampiamente diffuso per il mondo. Qui Chiara, per esortazione dello stesso beato Francesco,

diede principio a questa nuova e santa osservanza; ella fu il primo e stabile fondamento di

questo grande Ordine; fu la pietra angolare di questo sublime edificio;

14. E per vero, poiché una luce grande e fulgida non può rimanere occultata senza irradiare

chiarore, così anche durante la sua vita la potenza della sua santità rifulse in molti e svariati

miracoli.[…] 23. Per questi e per moltissimi altri fatti e meravigliosi miracoli, questa beata vergine diffuse luminoso chiarore, così che in lei si vide evidentemente avverata quella profezia che sua madre

udì, a quanto dice, mentre pregava gravida di lei: che cioè avrebbe partorito una luce tale da

rischiarare grandemente l'universo.

24. Gioisca, dunque, la madre Chiesa, per aver generato ed educato una tale figlia, la quale, come

madre feconda di tutte le virtù, generò alla religione, con la virtù dei suoi esempi, un gran

numero di discepole, e con il suo compiuto ammaestramento, le formò al perfetto servizio di

Cristo.

[…]

Ora, poiché è conveniente che una vergine da Dio esaltata in cielo, sia venerata in terra dalla

Chiesa universale, e poiché, dopo diligente ed attenta inquisizione e rigoroso esame e premessa

una solenne discussione, non ci sono dubbi a riguardo della santità della sua vita e sui suoi


miracoli; benché siano ormai assai note anche altrimenti, nelle vicine e lontane regioni, le sue

chiare gesta, Noi, di comune consiglio e assenso di tutti i nostri Fratelli e prelati, che si

trovano attualmente presso la Sede Apostolica, confidando nell'onnipotenza divina, con

l'autorità dei beati Pietro e Paolo Apostoli e Nostra, abbiamo ritenuto di doverla iscrivere nel

catalogo delle sante vergini.

25. Pertanto, avvertiamo voi tutti ed espressamente vi esortiamo, ingiungendovelo tramite queste

lettere apostoliche, di celebrare con ogni devozione e solennità la festa di questa vergine, […],

e di farla celebrare con la medesima devozione dai vostri fedeli, onde possiate meritare di

averla presso Dio per vostra buona e sollecita protettrice.

[…]


Dato ad Anagni, il 26 settembre, nell'anno primo del nostro pontificato.

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